DA CAGLIARI ALLE FILIPPINE: LA LANTERNA DEL PICCOLO SONNY PORTA LA LUCE A CHI NON CE L’HA
CAGLIARI. Sonny è un bambino di un’isola delle Filippine devastata dal ciclone Iolanda che in mezzo alle macerie, dove nessun oggetto è ormai riconoscibile, trova una lanternina quasi miracolosa perché si tiene in mano, non ha fili e manda tutta la luce di cui lui ha bisogno per orientarsi nel buio.
E’ la storia che campeggia nel sito “SunnySonnyStory-ognuno ha diritto alla luce”, ideato dal cagliaritano Sergio Boero, 52 anni, da 9 residente a Manila, imprenditore ex allievo dell’Istituto europeo di design. La citazione degli studi è necessaria perché SunnySonnyStory è il risultato di un lavoro di design thinking e design management i cui fondamentali Boero li ha appresi anni fa nella Villa Satta di Cagliari, la bella sede sarda dello Ied.

Nelle Filippine, 30 milioni di persone vivono senza corrente elettrica, Boero ha preso un oggetto che già esisteva, la lanterna in pvc con un piccolo pannello solare che si ricarica di giorno, con o senza sole, e lo ha riproposto con una funzione sociale precisa: portare luce a intere popolazioni. Nel breve soggiorno cagliaritano per un saluto alla famiglia d’orgine, Boero racconta dello sviluppo dell’idea di «fare un uso diverso di un oggetto» a metà tra il gadget e la luminaria senza un’utilità precisa, inventato da uno sconosciuto che non ha lasciato traccia di sé.
«Ho cercato la lanterna più affidabile – spiega – col pannello che garantisce cinque ore piene di luce, modulabile per leggere senza fatica o illuminare un ambiente fino a 9 metri quadri, ho studiato il lancio sociale e quindi la sua commercializzazione». Racconta che nelle Filippine il successo è arrivato rapidamente, diversi mecenati hanno acquistato i pezzi da distribuire alle popolazioni senza luce (nelle Filippine la gestione della corrente elettrica è privata) e adesso SunnySonny è accreditata presso l’Unhcr filippino, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
La lanterna si piega e si tiene in tasca, galleggia sull’acqua, funziona anche sott’acqua, sta trovando un largo consenso tra i pescatori, «è come una torcia – dice Boero – senza i limiti di una torcia». Il prodotto può arrivare ovunque (anche in Europa, perché è stata omologata), «dipende dalle necessità – conclude Boero – è un piccolo oggetto che può essere utile per esempio agli escursionisti in montagna anche in Paesi dove comunque c’è la corrente elettrica oppure nei villaggi remoti dove l’elettricità non è mai arrivata». Un’ipotesi non fuori dalla realtà: nel mondo ci sono ancora un miliardo e 500mila persone che vivono senza corrente elettrica
Article from La Nuova